Storia del Sashiko
Cenni storici del Sashiko
Il Sashiko è un’antica e tradizionale tecnica di cucito giapponese, nata in Giappone e tra il 1615 e il 1868 tra le popolazioni rurali del nord del paese. Divenne in poco tempo una delle arti manuali più conosciute e popolari del Giappone. La tecnica era anticamente usata per l’assemblaggio di pezzi di tessuto ancora utilizzabili o il rammendo di kimono usurati, chiamati Boro Boro, da cui nasce il Boro Sashiko.
Col passare del tempo il Sashiko si è evoluto molto, acquisendo nuovi criteri e denominazioni, diventando una raffinata tecnica ornamentale ad ago.
I ricami Sashiko spiccano oggi, come ieri, per la loro apparente semplicità, che ben si adattano alle esigenze moderne per i suoi svariati usi nel settore tessile.
Il primo e unico manuale in italiano
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Amuse Museum
Museo delle Arti Tessili - Tokio
L’Amuse Museum di Tokyo, espone pezzi di arte tessile dell’antica cultura giapponese, nel quale trova spazio l’esposizione permanente della collezione di Chuzaburo Tanaka intitolata appunto «Boro».
La collezione Tanaka riguarda diversi vestiti e tessuti antichi, ormai centenari, utilizzati nell’antico Giappone. Vestiti e kimono rattoppati e ricamati con l’antica tecnica Boro che ormai sono diventati dei veri pezzi di storia dell’arte tessile, richiesti e apprezzati dai collezionisti di tutto il mondo.
Nelle antiche famiglie giapponesi era usanza rattoppare e ricamare abiti e kimono ormai vecchi per dargli nuova vita, ma per motivi puramente pratici, dato che in molte zone rurali era ovviamente difficilissimo recuperare nuovi tessuti, quindi si tendeva a riciclare i vecchi, con la filosofia «yuyo-no-bi» (Bellezza della praticità).
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